LA GESTIONE DEL MATERIALE CARTA: DIFFERENZE TRA FSC E PEFC
Le recenti normative europee ed italiane in vigore, spingono i grandi utilizzatori di cellulosa e le cartiere ad introdurre rigorose procedure di sostenibilità, nuove soluzioni e materiali innovativi.
Tutti, in quanto individui, si può contribuire attivamente per ridurre l’impronta ecologica anche nella vita di tutti i giorni.
Basta valutare l’acquisto di prodotti dotati di certificazione ambientale strutturata, che garantisce il rispetto di determinati parametri ambientali adottati lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto.
FSC possiede un portafoglio di marchi in tutto il mondo. Questi marchi fanno parte delle fondamenta su cui si basa il sistema della filiera controllata.
Ma torniamo al processo produttivo della carta: una delle maggiori problematiche riguarda l’origine e la gestione della risorsa essenziale alla sua produzione degli alberi.
Essi rappresentano una fonte imprescindibile di materie prime, infatti “un imballaggio prodotto con fibre di riciclo può essere a sua volta riciclato più e più volte, ma non all’infinito.
Ogni passaggio aggiuntivo, fa perdere caratteristiche fisico-meccaniche delle fibre, fino a diventare pressoché inutilizzabile.
Senza l’utilizzo di fibre vergini il processo virtuoso di riciclo che soddisfa i criteri di economia circolare terminerebbe.
Da sempre gestisce materiale fsc per le sue produzioni.
La sostenibilità della filiera cartaria pertanto non può svincolarsi dalla garanzia “che le fibre vergini utilizzate provengano da foreste gestite responsabilmente ed in modo circolare”, così che si integrino gli aspetti di produzione di carta e cartone con le risorse forestali che non solo non vengono compromesse ma anzi si incrementano.
Il 75% del legno destinato all’industria della cellulosa e della carta europea proviene da legno certificato.
I marchi FSC apposti sui prodotti appaiono sottoforma delle cosiddette etichette (labels) di certificazione FSC.
Queste etichette possono essere utilizzate esclusivamente da aziende certificate su prodotti certificati, e forniscono la garanzia che il prodotto che stai acquistando è realizzato in legno o carta da fonti responsabili. Ma qual è il loro significato? Le etichette permettono di distinguere i prodotti certificati in tre diverse categorie di materiale, sulla base della composizione dei prodotti stessi.
l’obiettivo a livello globale è di arrivare, un giorno, ad avere solo prodotti etichettati FSC 100%.
Gli schemi di certificazione volontaria FSC promuovono due diversi standard di certificazione: il primo è rivolto ai gestori delle foreste e garantisce il rispetto di precisi parametri ambientali, sociali ed economici; il secondo si rivolge alle aziende ed i converter come Rotolificio Bergamasco, che trasformano i prodotti in rotoli finiti.
La differenza principale tra FSC E PEFC è che la prima, assicura che le materie prime provengono integralmente o parzialmente da una gestione forestale controllata, mentre la carta PEFC garantisce l’ecosostenibilità del prodotto grazie alla tracciabilità del processo produttivo.
Questi dati trovano conferma in Rotolificio Bergamasco che è certificata da anni, e sostiene la sua produzione con materia prima utilizzata e certificata di origine fsc.
Da qualche anno, Rotolificio Bergamasco ha lanciato sul mercato una nuova linea di prodotti ancora più sostenibile: Cartami 100% carta riciclabile in rotolo per imballaggio flessibile.
Si tratta di carta in rotolo fsc per imballaggio flessibile, monomateriale in pura cellulosa riciclabile nella carta (PAP22) che sarà ed è già, il futuro del packaging.