Filiera cartaria: un esempio di economia circolare?

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
La raccolta urbana della carta è in Italia il primo materiale in quantità (oltre 3 milioni di tonnellate su un totale di 6,3 milioni di tonnellate di carta raccolta) con un tasso di riciclo dell’80% nel settore dell’imballaggio.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il tasso di riciclo negli ultimi anni ha raggiunto l’81% dell’immesso al consumo, ben oltre l’obiettivo del 75% di riciclo fissato al 2025 dalla nuova direttiva europea e in linea con l’obiettivo dell’85% per il 2030.
La carta non è altro che un materiale igroscopico, composto da materie prime soprattutto vegetali, unite per feltrazione ed essiccate.
Si presenta nella forma di fogli sottili.
Essa può essere arricchita da collanti, cariche minerali, coloranti e diversi additivi.
In Errebi ci preme promuovere carta anche per packaging, che non sia derivante da accoppiamenti con altri materiali.
In sintesi, per imparare in cosa consiste il processo di fabbricazione della carta nelle sue varie fasi a partire dal legno, vedremo che i principali stadi consistono in:
1. Preparazione delle fibre: spappolamento
2. Sbiancamento
3. Formazione del foglio e pressatura
4. Trattamenti superficiali vari
5. Essiccamento
Nei prossimi blog andremo ad affrontare nel dettaglio queste fasi ed a rispondere alle vostre curiosità.
Per quanto riguarda il legno, esso è formato indicativamente da:
• Cellulosa (circa 45%)
• Emicellulosa (circa 30%)
• Lignina (circa 20%)
• Estraibili vari: terpeni, resine, acidi grassi (circa 5%).
La carta viene prodotta con un processo industriale che si svolge in impianti di grandi dimensioni. Gli impatti ambientali del settore sono quindi principalmente la conseguenza dei grandi volumi trattati di materie prime ed energetiche. I componenti principali della carta sono comunque naturali e rinnovabili e i prodotti cartari, dopo il loro impiego, sono riciclabili, biodegradabili e talvolta anche compostabili. La materia prima utilizzata per la produzione della carta proviene prevalentemente dal legno, la fonte di cellulosa più ampiamente disponibile in natura.
L’industria della carta, tradizionalmente votata all’impiego di risorse povere e di scarto (si pensi a quando si utilizzavano gli stracci) ha inoltre sviluppato tecnologie che consentono il riciclo delle fibre di cellulosa. A oggi circa la metà delle fibre impiegate dall’industria sono di recupero, rendendo la carta il materiale più riciclato in Europa.
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